Estemporanea dalla trincea

Sono le 00.30 e vi scrivo dalla trincea,  foderata di piume, calda, famigliare ma è una trincea dove lotto in un corpo a corpo estenuante con questo virus che fatica proprio a levarsi dalla pelle. Finora  ho dormito un sonno profondo, abbandonato alla custodia di quell’uomo che ha deciso di amarmi e curarmi e proteggermi e mi lava via, anche stanotte, il sudore che ha impregnato il cuscino, il piumino  ed il materasso, saggiamente ricoperto con un vello di lana, assorbente ed isolante. Che roba barbara, non importa: è casa mia, è il mio letto, è la mia confort zone.

Scrivo da casa perché, non mi stancherò mai di ripeterlo: a casa ci si può curare e si può guarire dal Covd-19. Oggi si ha il dovere di essere curati a casa! E’ un dovere di diritto morale prima che giuridico, ma l’essere  umano è la perfetta sintesi dell’espressione di libertà personale e bene comune. A però adesso devo dormire ancora un pochino e mi abbandono a questo pensiero circolare.

Ore 2.30. Scrivo adesso perché non dormo: come tutte le notti quando la temperatura sale,  perché la malattia irrompe, e poi scende lasciandomi sudata, gelata e stanca… Scrivo perché mi sono potuta lavare nel mio bagno, cambiare scegliendo dal mio cassetto la camicia da notte più confortevole e perché aspetto che l’ossigeno mi normalizzi il respiro. Scrivo perché la testimonianza di queste ore possa essere fonte di ispirazione  e guida per chiunque stia lottando nella propria trincea.

Sistemo i cuscini in modo da aiutare la respirazione e mi accoccolo ascoltando il ritmo della bombola di ossigeno che aiuta i miei polmoni a guarire.

Mi sono imposta di non misurarmi la febbre  perché non mi serve più monitorare le più piccole variazioni di quest’altalena, mi serve solo recuperare le forze e mi serve respirare; adesso il sonno mi sta catturando l’attenzione e con un supremo sforzo misto ad un pizzico di fiduciosa pazzia spengo l’ossigeno: la saturazione è salita oltre il 94%.

Ore 6.30. Ho  dormito profondamente per almeno tre ore. Ho sudato meno, so che adesso non dormirò più ma aspetto ad alzarmi perché ho bisogno di ossigeno.

Ossigenoterapia: si intende la somministrazione di ossigeno come parte integrante di un trattamento medico, il quale può essere attuato per una varietà di scopi sia nel trattamento di un paziente con insufficienza respiratoria cronica sia in un paziente affetto da insufficienza respiratoria acuta.

E’ una bellissima giornata e sto guarendo dal Covid-19.


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